Conoscere il contesto in cui viviamo e agiamo,
è fondamentale per capire meglio
quali decisioni intraprendere
e quindi per orientare consapevolmente
le nostre scelte ed azioni.

Il CONTESTO ATTUALE è V.U.C.A.
Viviamo in un contesto complesso e in balia di profondi cambiamenti.
Quanto è accaduto in quest’ultimo periodo, relativamente al Coronavirus, ne fornisce un significativo esempio. L’emergenza pandemica ha infatti contribuito ad accelerare alcuni cambiamenti, già in corso per alcuni aspetti, andando a delineare nuovi scenari e rimodellando profondamente il mondo del lavoro. Per effetto di questi fenomeni sono sorti nuovi bisogni, nuovi modelli organizzativi e forme di lavoro (pensiamo ad un maggiore utilizzo delle piattaforme e-commerce per la vendita di prodotti, oppure al lavoro agile, la DAD per le scuole, le videoconferenze per le riunioni, ecc…). Non solo le organizzazioni, ma soprattutto le persone si sono dovute adattare rispetto alle modificate esigenze. Esigenze che hanno avuto un forte impatto sia sulla vita di tutti i giorni, sia sulla sfera professionale.
Che ci piaccia o no i cambiamenti faranno sempre più parte di noi… Non possiamo resistervi, possiamo invece imparare ad affrontarli al meglio delle nostre possibilità, evitando di farci cogliere impreparati o, peggio ancora, di subirli.
Come già introdotto nel precedente articolo “Il cambiamento? non va temuto” di questo Blog, il contesto attuale è stato definito con l’acronimo V.U.C.A. (Volatily, Uncertainty, Complexity, Ambiguity), ovvero contraddistinto da volatilità, incertezza, complessità e ambiguità. E tali caratteristiche hanno un impatto notevole, cui non si può non tener conto. Ad esempio il nuovo mercato del lavoro ha generato una diffusa mancanza di stabilità… si stima infatti che i lavoratori dovranno abituarsi all’idea di cambiare molto spesso lavoro nell’arco della vita professionale, poiché sarà sempre più improbabile rimanere nello stesso ambito o ruolo per tutta la vita. Da ciò ne deriva certamente molta incertezza (job insecurity) che per molte persone è fonte di destabilizzazione, problemi e ansia.
COME IMPATTA SUL MONDO DEL LAVORO: COSA CAMBIA RISPETTO AL PASSATO?
Abbiamo detto che i nuovi scenari di contesto, impongono nuovi adattamenti e cambiamenti. In particolare cosa sta succedendo nel mercato del lavoro?
Rispetto alle epoche passate siamo ora approdati a quella che Klaus Schwab (fondatore e direttore esecutivo del World Economic Forum e autore di un libro intitolato “La quarta rivoluzione industriale”) ha definito la Quarta Rivoluzione Industriale (detta anche Industria 4.0). Queste le sue parole in un articolo del 2016: <<come le rivoluzioni che l’hanno preceduta, la Quarta Rivoluzione Industriale ha il potenziale di innalzare i livelli globali di reddito e migliorare la qualità della vita per i popoli di tutto il mondo [….] I cambiamenti sono tanto profondi che, dal punto di vista della storia dell’uomo, non c’è mai stato un periodo più promettente o potenzialmente pericoloso>>.
Oggi quindi ci troviamo a dover affrontare i cambiamenti dovuti all’implementazione di quelle tecnologie che hanno determinato questa “quarta Rivoluzione Industriale”, tra le quali:
- Intelligenza Artificiale (IA),
- Realtà Virtuale (RV),
- Biotecnologia,
- Robotica,
- Internet delle Cose (IoT),
- Stampa 3D,
- Big Data,
- Cloud
Da cui scaturiscono i seguenti effetti:
- Nuove figure professionali,
- Nuovi modi di lavorare,
- Nuova cultura organizzativa e lavorativa.
Ecco dunque che diverse sono le “novità” che si sono venute a creare, rispetto al passato, per effetto delle rapide trasformazioni in corso (sia tecnologiche che economiche-sociali) cui dovremmo abituarci o comunque tenere in considerazione.
In particolare, rispetto al passato, diversi sono i cambiamenti che caratterizzano oggi il mercato del lavoro.
IN PASSATO:
- I lavoratori seguivano percorsi di carriera piuttosto lineari,
- Il mercato del lavoro era stabile,
- Le professioni richiedevano una formazione che rimaneva “standard” (o quasi) per tutto l’arco della carriera lavorativa,
- Il Welfare aveva un ruolo attivo sull’inserimento lavorativo delle persone (approccio assistenziale).
ADESSO:
- I lavori evolvono in direzioni diverse: pertanto i professionisti devono cambiare a loro volta, si parla infatti di carriere poliedriche o multiformi oppure “senza confini”,
- Il mercato del lavoro è fluido: ovvero instabile, incerto, e mutevole,
- Il lavoro è molto più competitivo e richiede una “cassetta degli attrezzi” molto più ampia: ovvero competenze diversificate che possano essere trasferibili da un ambito all’altro.
- Le professioni (per effetto dei continui sviluppi tecnologici) richiedono continui aggiornamenti delle competenze e una formazione prolungata lungo tutto l’arco della propria carriera, Continuamente nascono nuove professioni … e non sempre le scuole riescono a fornire una formazione adeguata ai “lavoratori del futuro”. (Per questo motivo, ad esempio, molte grandi aziende stanno creandosi delle Academy interne per far fronte ai continui bisogni di formazione),
- Il mercato del lavoro è frammentato in un panorama sempre più eterogeneo di varianti e atipicità contrattuali,
- Ogni persona dev’essere parte attiva della ricerca e della costruzione della propria carriera lavorativa (approccio self-empowerment).
CARRIERE “SENZA CONFINI” E CARRIERE “VERSATILI”
In questa “Era della Complessità” si assiste ad un altro fenomeno legato al fatto che ormai ci si sposta senza confini territoriali, le informazioni viaggiano senza confini, ed anche le carriere saranno sempre più “senza confini”.
In particolare, a causa delle profonde trasformazioni subite dal mercato del lavoro, si stanno creando nuovi orientamenti di carriera definiti “senza confini“ (Boundaryless Career ) e le carriere “versatili” (Protean Career ).
Carriere “senza confini”: quando i percorsi di carriera non restano circoscritti ad un unico ambiente di lavoro. Le carriere sono dinamiche e frammentate, ovvero si svolgono in diverse organizzazioni e possono essere anche non continuative nel tempo, ma essere interrotte e poi riprese.
Carriere “versatili”: oppure dette anche “proteiformi” (dal greco proteus che significa “cambiare forma per evitare le minacce”). Questo tipo di carriere si generano quando i lavoratori sono in grado di adattarsi e plasmare la propria carriera in base all’ambiente circostante, seguendo i propri valori al fine di raggiungere la propria soddisfazione personale.
E non solo dovremmo abituarci ad avere carriere “senza confini”, ma a non avere confini in senso più ampio. A tal proposito Luciano Floridi [*] (Professore di Filosofia ed Etica dell’informazione all’Università di Oxford, dove dirige il Digital Ethics Lab), sostiene che per effetto degli sviluppi nel campo delle tecnologie anche i confini tra la vita on line (virtuale) e quella off line (reale) stanno svanendo… con la conseguenza che siamo sempre più connessi gli uni con gli altri in una dimensione ibrida, definita ONLIFE.
COME POSSIAMO CAVALCARE IL CAMBIAMENTO, IN MODO RAPIDO ED EFFICACE?
1) Dobbiamo ESSERE CONSAPEVOLI:
Questi nuovi scenari ci spingono a dover “guardare con occhi nuovi”, ovvero ad acquisire quella giusta consapevolezza che ci sarà utile per affrontare gli impatti della modernità liquida e dei cambiamenti organizzativi e culturali. Consapevolezza che si matura dal conoscere approfonditamente il contesto, gli strumenti e le risorse che abbiamo a disposizione, così come sapere quali siano i nostri principali punti di forza da valorizzare. Questa maggiore padronanza degli elementi in gioco ci permetterà di compiere scelte più efficaci e orientate ai nostri obiettivi.
2) Dobbiamo ESSERE PRONTI:
Non si tratta solo di maturare un nuovo senso di consapevolezza, si tratta anche di adottare un cambio di mentalità e di predisporsi attivamente ad imparare e a potenziare le competenze necessarie per abbracciare questo cambio di paradigma.
Ora che la Quarta Rivoluzione Industriale sta rimodellando il futuro del lavoro, occorre preparare le persone al nuovo mondo che le aspetta, attraverso:
- Cambio di mentalità: passare da una mentalità “statica” alla mentalità “dinamica” e flessibile,
- Saper acquisire (anche in maniera autonoma) le competenze utili al mondo del lavoro, e saperle poi adattare o trasferire in altri ambiti quando occorre,
- Bisogna mantenere il focus attivo sulla propria crescita professionale (employability), in quanto sta ad ognuno di noi la responsabilità di sviluppare il proprio percorso di sviluppo.
- Occorre predisporsi all’idea che la formazione, gli aggiornamenti e approfondimenti, dureranno per l’intero arco della vita (lifelong learning),
- Crearsi un piano per il proprio percorso di vita e di carriera, in modo da sapere, in ogni momento, in che direzione procedere.
3) Dobbiamo ESSERE COMPETENTI:
Occorre una più ampia e diversificata cassetta degli attrezzi, meglio se si riesce ad integrare l’azione sinergica di diverse competenze, in particolare:
- Competenze digitali,
- Competenze tecniche (Hard Skills),
- Competenze trasversali (Soft Skills)
Cosa puoi fare subito? Ecco 3 consigli per te:
- Continua a seguire gli argomenti che propongo nei miei articoli di Blog, ed invia (sotto) la tua mail di contatto. Entrerai così a far parte della community di Metropoli Lab il cui motto è: #FaiDiTeilTuoCapolavoro.
- Prenditi qualche minuto del tuo tempo per riflettere su quanto appena letto… e pensa a come si sta modificando il mondo del lavoro intorno a te, e a quale impatto stanno avendo i cambiamenti nella tua vita. Poi prova a rispondere a queste domande per un’analisi più approfondita e circoscritta alle tue esperienze: 1) Avevi mai pensato a quanti cambiamenti stanno avvenendo in così poco tempo? 2) Ne eri consapevole? 3) Come impattano sulla tua vita? 4) E, soprattutto, come li affronti?
- Se questi temi ti hanno appassionato, o anche solo incuriosito, ecco un libro che ti suggerisco di leggere per capire meglio come si sta evolvendo il contesto attuale: “LA QUARTA RIVOLUZIONE. Come l’infosfera sta trasformando il mondo” di Luciano Floridi [*].